domenica 9 ottobre 2016

Cinque ragazzi in Giamaica

Ricevo e volentieri pubblico le foto ed il racconto con i consigli di 5 ragazzi italiani in Jamaica, Agosto 2015



Siamo stati 3 settimane a Negril lo scorso agosto. Albergo tranquillo, appena arrivati senza neanche posare le valigie veniamo circondati di persone che ci offrono di tutto. In Jamaica si fuma meglio di come noi pensavamo. Il mare a Negril è bellissimo, la vita scandita ritmo di reggae e hip-hop, la gente in generale è tranquilla e molto socievole. Le foto che vedete le abbiamo fatte durante una escursione molto particolare (20 $ spesi divinamente, sentite un pò cosa era compreso). Un tipo di è venuto a prendere davanti all'albergo in jeep, ci siamo

addentrati nell'entroterra per una mezz'ora. Abbiamo poi lasciato la macchina e ci siamo avventurati a piedi nella boscaglia, camminando per circa 20 minuti. Siamo passati in mezzo ad una grossa piantagione di cocco, e finalmente siamo arrivati in una radura. Abbiamo iniziato a stropicciarci gli occhi, increduli di fronte allo spettacolo che vedete. Piante di ganja alte fino a 3 metri, con cime grandissime e appiccicose. Un aroma incredibile si sprigionava ad ogni minimo soffio di vento. Piante in piena fioritura si alternavano a piante mature; poco lontano piccoli spiazzi, dove le piantine giovani erano appena state messe a dimora. Abbiamo poi fatto una sosta nella baracca lì alla piantagione. Ci hanno mostrato le loro scorte di semi e poi ci hanno offerto latte aromatizzato alla marijuana e dolcetti alla ganja. Mentre mangiavamo e bevevamo ci hanno spiegato che alla piantagione lavoravano anche alcune donne, impegnate ogni giorno, tutto l'anno, per individuare ed eliminare i maschi. Appena usciti un gruppo di bambini è arrivato ad offrirci il fumo. In Jamaica si fuma il Charas locale, molto appiccicoso, colore rossiccio. Costa circa 10 $ al grammo ed è manco a dirlo, buonissimo. Più lontano un capannone dove l'erba viene essiccata per 30 giorni prima di essere consumata. 

L'escursione: com'è andata?


L'escursione comprendeva poi il pranzo (pollo e riso) e cocco, visto che eravamo circondati da piantagioni di questo succulento frutto. ANegril abbiamo fumato sempre e dappertutto, in camera come nella hall dell'albergo, in spiaggia come al ristorante. Nessuno ci fa caso. Solo una volta, mentre ervamo in spiaggia al tramonto, ci siamo accorti all'ultimo minuto che stava arrivando uno sbirro, Abbiamo immadiatamente imboscato i nostri sacchettini, lo sbirro se n'è accorto, ma ha appena girato la testa, e ci ha detto "Don't worry!", ed ha continuato tranquillo il suo giro. Un'altra volta, al ristorante un cameriere ha puntato il dito
verso un cartello che diceva "Please, don't smoke ganja". Ce l'avevamo in mano, abbiamo chiesto scusa e stavamo per spegnerle, ma lui ha detto no no, ormai che ci siete fumateveli! Questi sono gli unici due "inconvenienti" (ben poca cosa vero?) che ci sono capitati in 3 settimane, in un paese dove cumunque la marijuana è illegale. Per completare la lista delle cose che è possibile comprare, sappiate che il giorno dopo, nello stesso ristorante, si è avvicinato a noi un tipo, accompagnato dal suo bambino. Ci ha spiegato che veniva dall'entroterra, e per pochi dollari ci ha offerto un bicchiere di infuso di erbe. Il gusto era molto ricco e non alcolico ma c'era un grande contenuto di THC, così che dopo mezz'ora quando ci siamo alzati per andarcene stavamo già volando. E sempre da questo rasta dalle montagne abbiamo comprato una boccettina di olio (20 $ per circa 4 o 5 gr di olio). Invece la marijuana viene venduta a rami. Appena concluso un'acquisto andavamo in camera a ripulire i rami per conservare solo le cime. Al termine dell'operazione raschiavamo le dita con un coltellino e ne ricavavamo una canna di resina pura, tanto abbondante era il THC presente sui fiori.Si trova facilmente la cocaina, che viene offerta per strada a 25-35 $ al gr; la marijuana invece costa circa 20$ all'oncia ( un pò meno di 30 gr).Quando non siamo stati in spiaggia siamo andati un pòin giro: tra le escursioni che abbiamo fatto quella alle cascate di Ocho Rios, alla tomba di
Peter Tosh,e alla Jungle Bamboo Street ( un quartiere interamente fatto di bamboo dove è possibile acquistare qualsiasi cosa fatta di bamboo). Per quanto riguarda i divertimenti notturni, siamo capitati in un periodo fortunato, dato che quest'anno ricorreva il ventesimo anniversario della morte di Bob ( che vive sempre in noi) e quindi ogni sera in spiaggia era un susseguirsi di feste. Le serate comprendevano sempre un paio di ore di concerti di gruppi reggae locali, e poi si continuava col dj che proponeva fino a tarda notte una selezione di musica hip hop o comunque più occidentale. Per queste feste c'era una numerosa presenza femminile. Era possibile assicursi la compagnia di qualcuna ( non tutte ovviamente) di queste ragazze per circa $50 ( di più se la compagnia si protraeva per tutta la notte ). In conclusione si è trattato sotto ogni aspetto di una vacanza speciale, e, se qualcuno di voi avesse in mente di andarci, speriamo che questo piccolo racconto della nostra vacanza vi possa essere di aiuto. BOM SHANKAR!!!

mercoledì 10 agosto 2016

Danni a lungo termine da consumo di ecstasy

Il consumo di ecstasy in Italia sta avendo una impennata verticale dovuta verosimilmente alla combinazione dei seguenti fattori:
 
  • facile reperibilità dovuta al bassissimo costo della singola pasticca (5-10€);

  • non perseguibilità dell'eventuale consumo;
  • convincimento nei giovani dell'assoluta innocuità della sostanza;
  • via di assunzione facile e che non espone a rischi di infezioni (AIDS,epatiti);
  • mancanza di segni evidenti della sua assunzione già a distanza di alcuneore;
  • ampia circolazione della sostanza base in Europa facilitata dall'assenza di controlli alle frontiere dopo la Convenzione di Schengen.
 
Va segnalata, inoltre, la tendenza da parte dei giovani a considerare l'assunzione di ecstasy come uno status symbol del gruppo di appartenenza.
 
A fronte della diffusa convinzione tra gli utilizzatori di una assoluta, o almeno relativa, innocuità della sostanza, sono ormai ben consolidate le conoscenze mediche scientifiche sulle forme prevalenti di tossicità, soprattutto acuta, da assunzione di ecstasy.
In particolare, sono numerose le segnalazioni nella letteratura medica internazionale e sono stati segnalati, sia pur sporadicamente in Italia, casi di soggetti che presentano danni neurologici da assunzione cronica di ecstasy. L'ipotesi che potessero manifestarsi sul piano clinico tutta una serie di segni e sintomi neurologici era stata già avanzata dai Tossicologi, che avevano individuato nella formula di struttura dell'Ecstasy la contemporanea presenza di sostanze simili alla Mescalina ed alle Anfetamine, di cui sono noti gli effetti sul sistema nervoso centrale ed hanno focalizzato la loro attenzione sulla diminuzione dell'attivita' serotoninergica che si osserva in questi soggetti. Valutazioni psicologiche hanno messo in evidenza alterazioni importanti della memoria recente e dell'ideazione in soggetti dediti all'ecstasy.
Un aspetto preoccupante appare quello di possibili degenerazioni neuronali di centri nervosi vegetativi profondi, osservati per ora sporadicamente in alcuni soggetti, che si accompagnano a manifestazioni cliniche simil-parkinsoniane, come riduzione dell'attivita' mimica facciale e rallentamento dei movimenti, in particolare della deambulazione e difficolta' a mantenere una corretta postura.
Un punto da sottolineare e' che in ormai numerosi casi si sono verificati morti o danni permanenti anche per singole assunzioni di queste sostanze, cosi' da far sospettare che possano esistere soggetti ipersensibili (poor metabolizers ?) o che le vie metaboliche possano essere alterate dalla contemporanea assunzione di altre sostanze (cannabis, alcool ?). In questo ultimo caso i danni neuronali deriverebbero dalla eccessiva produzione di radicali liberi a fronte di un numero ridotto di "scavengers", cioe'sostanze prodotte dall'organismo in grado di bloccarli ed antagonizzarne cosi' gli effetti negativi.
Lo stesso meccanismo (cattiva metabolizzazione ed riduzione di molecole "scavenger") è responsabile dei casi di danno epatico iperacuto, evenienza non frequentissima in assoluto ma ampiamente segnalata nella letteratura medica. In uno studio recente, l’assunzione di ecstasy rappresentava la seconda causa farmacologica di insufficienza epatica acuta grave, tale da portare in alcuni casi il paziente al trapianto di fegato d’urgenza.
La tossicità cronica da ecstasy, nell’uomo, è meno conosciuta, ma i presupposti teorici e varie evidenze sperimentali fanno purtroppo prevedere danni neuronali e psichiatrici estremamente variegati che possono potenzialmente portare a situazioni di inabilità lavorativa anche di grado elevato. Il disagio sociale per le famiglie ed il costo per la società civile sarebbero altissimi, trattandosi per lo più di giovani ancora in eta'scolare, iscritti all'universita' o che si sono appena affacciati al mondo del lavoro. E’ stata anche di recente segnalata la capacità dell’ecstasy di indurre un processo di fibrosi epatica accellerata e di stimolare l’attività delle "cellule stellate" che nel fegato sono deputate alla produzione di collagene. Queste osservazioni sia cliniche che sperimentali fanno postulare la possibile esistenza di un danno epatico legato anche da assunzione cronica di ecstasy ed impongono di indagare sulle possibili sinergie tra ecstasy e fattori già noti di danno epatico cronico (virus, alcool …). Inoltre, recenti dati della letteratura scientifica internazionale segnalano un possibile aumento di malformazioni fetali, particolarmente cardiache, in feti di donne consumatrici di ecstasy, e particolare attenzione va posta ai rischi per la madre e all'eventuale maggiore incidenza di aborti spontanei.
 
Partendo da tali premesse, appare altamente necessaria una forte unita' di intenti tra pubblica amministrazione, istituzioni, sistema sanitario, università' e centri qualificati di ricerca per evidenziare e valutare la portata dei possibili danni acuti e cronici derivanti dalla assunzione di ecstasy.
Un indispensabile punto di partenza è rappresentato dalla creazione di un "REGISTRO NAZIONALE". Sulla base di quanto oggi noto, il Registro dovrà, nelle sue diverse sezioni, essere dedicato alla raccolta dei dati relativi ai casi di alterazioni neuro-comportamentali in soggetti consumatori di ecstasy, alle intossicazioni acute, riportando sia le alterazioni neurologiche(convulsioni ecc.) che quelle epatiche. La creazione del Registro permetterà di poter instaurare un programma di follow-up uniforme e di identificare quindi le conseguenze croniche dell’assunzione di ecstasy. Una sezione specifica sarà dedicata all'individuazione dei rischi da assunzione di ecstasy in gravidanza. Le conoscenze che sarà possibile derivare dal Registro rappresentano il presupposto per individuare l'etiopatogenesi dei diversi fenomeni e poter cosi' impostare una corretta e quanto più' possibile precoce terapia.
 
I giovani ed i ragazzi che assumono ecstasy si stanno, paradossalmente, sottoponendo in modo "apparentemente" volontario ad un "esperimento scientifico" che forse solo la "follia collettiva" che ha generato le sperimentazioni degli scienziati nazisti dei "campi" poteva immaginare: la somministrazione ripetuta, su soggetti in buona salute e in età evolutiva, di sostanze chimiche delle quali non si conoscono completamente gli effetti e che vengono costantemente modificate alla ricerca di una maggiore "potenza".

Solo partendo dall’osservazione di un numero consistente di casi clinici di soggetti che presentino alterazioni neurologiche, psichiatriche o epatiche dopo assunzioni ripetute di ecstasy, raccolti in un "Registro Nazionale", sarà possibile nel tempo individuare sintomi comuni ed pattern di evoluzione al fine di impostare la successiva fase della definizione di opportuni trattamenti terapeutici, farmacologici e riabilitativi.
 
L’operatività del progetto prevede:
 
  1. La divulgazione tramite i "media" della creazione del " Registro Nazionale ".

  2. Nel Registro tutti i medici italiani potranno far confluire le proprie segnalazioni su casi di tossicità neurologica e/o psichiatrica da ecstasy.
  3. Una sezione del Registro sara' riservata alle segnalazioni di possibili danni epatici o di altri organi interni.
  4. Un'apposita sezione del Registro sara' dedicata ai casi di malformazioni fetali in donne che abbiano assunto ecstasy durante la gravidanza.
  5. Il Parco Scientifico Biomedico fornirà al medico segnalante una scheda informativa che servirà per la raccolta dati, naturalmente mantenendo l’anonimato del paziente
  6. La creazione di un sito internet dedicato, con le informazioni sui rischi dell’assunzione di ecstasy. Una parte del sito sarà accessibile solo tramite parola chiave, per informazioni di carattere medico specialistico e scambio di informazioni tra medici ( chat line chiusa )
  7. Proseguendo nello studio potranno essere forniti ai medici gli indirizzi di Centri di riferimento pubblici ove eseguire test diagnostici specifici, per tutte le suddette implicazioni patologiche o altre eventualmente segnalate. L’individuazione di questi centri di riferimento è una delle finalità del progetto, che dovrà prevedere anche riunioni scientifiche cadenzate e contatti internazionali continui.
  8. Sulla base dei dati medici specialistici raccolti dovranno essere ipotizzati percorsi di reinserimento sociale e lavorativo per quei soggetti che presentino deficit di vario grado e natura, al momento non completamente individuabili.
  9. Possibilità di percorsi progettuali congiunti: Ricerca di Base Pubblica ed Industria.
 
L'assunzione di Ecstasy (3,4-methylenedioxymethamphetamine o MDMA) si associa a danno epatico acuto in una percentuale relativamente piccola e variabile dei consumatori abituali della sostanza, suggerendo un meccanismo di tipo idiosincrasico e non predicibile. Tuttavia, dati sperimentali e osservazioni cliniche recenti suggeriscono che l'assunzione cronica di Ecstasy possa associarsi sia ad episodi ricorrenti di epatite acuta che a forme subdole e progressive di danno epatico.
L'Ecstasy, come alcune altre categorie di farmaci psicotropi quali la cocaina e gli IMAO, provoca soprattutto un danno di tipo epatitico piuttosto che colestatico o misto come avviene invece per la clorpromazina, l'aloperidolo e gli antidepressivi triciclici.. L'epatotossicità acuta da Ecstasy si accompagna, come per la cocaina, ad una sindrome caratterizzata dall'insorgenza di ipertermia fulminante, coagulazione intravasale disseminata, rabdomiolisi e insufficienza renale acuta. L'MDMA viene normalmente metabolizzata dal citocromo CYP2D6 a livello epatico. Nel modello animale dei ratti Dark Agouti (DA), con deficit genetico dell'enzima CYP2D6, la somministrazione di MDMA si accompagna ad una rispostaesagerata alla sostanza, suggerendo che i soggetti geneticamente "cattivi idrossilatori" (circa il 5% nelle popolazioni bianche caucasiche) con bassi livelli di CYP2D6 possano essere predisposti alla ipertermia da MDMA e, verosimilmente alle forme iperacute di danno epatico.
Numerose sono ormai le segnalazioni nella letteratura internazionale di epatotossicità acuta e grave da Ecstasy. In uno studio recente, l'assunzione di ecstasy rappresentava la seconda causa farmacologica di insufficienza epaticafulminante, tale da portare in alcuni casi il paziente al trapianto di fegato d'urgenza. Il danno epatico acuto insorge sia dopo assunzione occasionale che cronica di Ecstasy con un periodo di latenza variabile da giorni a settimane dall'inizio dell'uso della sostanza. Nei casi in cui è stata effettuata la biopsia epatica, un infiltrato eosinofilo negli spazi portali, indice di meccanismi di ipersensibilità immunomediata, è stato messo in evidenza in molti ma non in tutti ipazienti. In alcuni casi sono stati descritti episodi ricorrenti di epatite acuta dopo riassunzione della sostanza e una cronicizzazione del danno con rapida evoluzione in fibrosi. Un recentissimo studio sperimentale ha dimostrato che l'MDMA stimola in vitro la produzione di collagene da parte delle cellule stellate o cellule di Ito, le cellule accessorie epatiche deputate alla produzione di matrice extracellulare e responsabili della produzione di collagene nella fibrosi e nella cirrosi epatica. Queste osserrvazioni danno un supporto patogenetico importante per la comprensione della insorgenza "rapida" di fibrosi ed eventualmente per la possibile progressione in cirrosi nei casi con danno epatitico protratto nel tempo.
Dall'analisi dei dati della letteratura sembrano emergere due quadri clinici prevalenti. Il primo, simile a quanto osservato anche per l'assunzione di cocaina, è caratterizzato dalla presenza di manifestazioni sistemiche acute (ipertermia etc.) con insorgenza del danno epatico iperacuto a breve intervallo dalla assunzione del farmaco. Il secondo, che insorge dopo un intervallo variabile, è caratterizzato da un danno epatico di tipo acuto e/o fulminante senza manifestazioni sistemiche. Lo screening tossicologico per l'MDMA è positivo nel primo caso e, solitamente, negativo nel secondo.
La diffusione dell'assunzione di Ecstasy fa sì che essa rappresenti di fatto una causa importante di danno epatico e di epatite da tossici. A causa della sua presentazione con danno epatico anche non accompagnato dai sintomi sistemici associati alla tossicità acuta da MDMA una tossicità epatica da Ecstasy dovrebbe essere sospettata in tutti i pazienti giovani adulti ed adolescenti che presentano un quadro di epatite acuta con marcatori virali negativi. Inoltre, tenendo conto della possibile esistenza di quadri clinici subdoli con danno epatico di diversa entità e fibrosi progressiva in assenza di sintomatologia clinica nei soggetti che l'assumono cronicamente, la presenza di danno epatico dovrebbe essere investigata in tutti i soggetti che fanno uso di Ecstasy.

mercoledì 27 luglio 2016

La mia avventura ad A'dam

Quando Andrea si presentò a casa mia con il biglietto per Amsterdam e la prenotazione dell'hotel in cui avremmo dormito con altre 3 persone, potete immaginare la felicità e l'eccitazione che mi hanno pervaso. Partimmo con uno zaino a testa, bagaglio a mano, per risparmiare. Una volta scesi dalla metro-navetta che porta alla stazione centrale, esattamente come chiunque arrivi in questa città per la prima volta, andammo sparati nel primo coffeeshop che ci si è presentato davanti, prendemmo un grammo di Lemon e uno di Super Silver Haze. Porto il ricordo di quei giorni nel mio cuore come fossero gioielli;  gioielli scheggiati da qualcosa, un fatto o disavventura se così la si può chiamare, avvenuto una volta tornati in Italia.



Dopo aver fumato per giorni e giorni, le felpe, i pantaloni, le mutande, i capelli, la pelle emanavano un odore d'erba eccellente; ci eravamo ripromessi che nessuno di noi avrebbe fatto cazzate del tipo portarsi dietro qualcosa in bocca o nelle parte intime, per il semplice fatto che chiunque è più furbo dei membri delle forze dell'ordine e col cavolo che ti regalo la fedina penale per un grammo di erba, anche se spettacolare, ma soprattutto, perché non esiste che ti faccio vantare con gli amici di aver arrestato dei ragazzini. Per questo, quando il cane ha iniziato ad abbaiare verso di noi, ognuno del gruppo pensò che ci fosse un imbecille che non aveva rispettato il patto. Una volta che ci ebbero bloccati, i tizi vestiti di grigio ci portarono nei "camerini" per il controllo di routine.

Rimasi sbalordito dall'insistenza con cui volevano ci spogliassimo: aprirono gli zaini in modo assai violento, rivoltando tutto quanto, buttando a terra magliette e qualsiasi tipo di indumento ma senza trovare nulla, come volevasi dimostrare , contemporaneamente chiedevano "dove l'avete?" e di nuovo "DOVE L'AVETE NASCOSTA?".  Paolo ha sempre avuto la testa più calda di tutti nella combriccola, in più non è mai andato molto d'accordo con quelli che eseguono ordini ad oltranza, ed iniziò ad indispettirsi, a tratti ad arrabbiarsi perché non si spiegava come fosse possibile potessero trattenerci senza alcun motivo, l'uomo in divisa doveva essersi accorto della sua espressione ironica dato che iniziò ad arrabbiarsi sul serio e a spintonarlo con veemenza dicendo frasi del tipo: "vuoi vedere come la trovo e ti rovino?".

Ad un certo punto fecero entrare anche Andrea e Sergio nella stanza in cui c'eravamo noi altri, e ci intimarono di spogliarci tutti; noi lo facemmo e i finanzieri sbalorditi si stupirono della loro incapacità.... non avevamo niente, nulla di nulla, nessuno di noi, così iniziarono a percorrere un'altra strada di inquisizione domandando cose senza senso: "avete fatto uso di sostanze" (si... ma sono cazzi miei e non te lo voglio dire"), "cosa avete fumato?", "sapete quanti drogati passano di qua? li becchiamo sempre".... avendo fallito nel loro mestiere ci restituiscono i documenti, non prima però di aver aperto il grinder e aver visto che anche lì non c'era nemmeno mezzo grammo di resina.

Quel giorno decisi che non avrei mai fatto parte di un corpo di polizia e mi passarono diverse frasi per la testa, in realtà tutto quello che avrei voluto dirgli è pressappoco questo, se non altro perché quel giorno avrebbero potuto arrestare qualche criminale vero invece di grattarsi le palle in aeroporto con un cane al guinzaglio:<< Ci sono due vie che un membro delle forze dell'ordine è costretto a seguire: sottostare agli ordini dei suoi superiori è la prima, la seconda è di doverli eseguire anche se non hanno alcun senso, ed io, per motivi personali non sono bravo a fare nessuna delle due, in primo luogo perché non prendo ordini da nessuno e in ultima analisi, perchè non mi serve qualcuno che mi dia ordini per sapere se una cosa è giusta o sbagliata poiché è semplicemente la differenza che passa tra il fare qualcosa per gli altri e fare qualcosa per te stesso e tu difendi la legge per soldi, quindi sei un egoista ed io no, ora  per favore, mi ridai i pantaloni?>>.


lunedì 18 gennaio 2016

Cannabis nella Storia

Cannabis nella Storia


“Droga” ha un significato molteplice: può essere usata per indicare alcuni farmaci, può essere usata per le spezie e, alla fine come sostanza stupefacente.
La marijuana non è un fenomeno recente. Recente è, magari, la disinformazione ed i falsi storici che sono stati creati attorno ad essa.
Questo articolo l'ho scritto in quanto ho letto recentemente un interessantissimo articolo del Ganjanauta a proposito di cannabis legale. È veramente un grande articolo ed inoltre il sito è fatto benissimo.

La storia della marijuana affonda le sue radici decine di centinaia di anni fa: la marijuana è da sempre un retaggio culturale nella storia dell’umanità.
Migliaia di anni fa non esisteva il pensiero morale dell’uso di droghe. Queste venivano utilizzate per collegarsi del Nume, oltre ad essere un modo di connettersi al proprio corpo.
Non dimentichiamo l’uso terapeutico di queste sostanze.
La droga in particolare aveva funzione rituale, in quanto utilizzata per i cerimoniali di apparizione di Dio: a prova di ciò si ricordano il peyote (il pane di Dio) nel Centro America, la ayahuasca (liana dello spirito) in Amazzonia, la kawa (bevanda aspra) nelle terre australi e infine la canapa sativa in Asia.

Bisogna anche considerare che la canapa aveva molte altre proprietà, oltre all’uso inebriante. L’utilizzo della fibra, per la prima volta nell’Estremo Oriente, fu il primo uso industriale di questa pianta.

La canapa è stata una pianta molto sfruttata dall’umanità nei millenni, con reperti che risalgono anche a 10mila anni fa.
Oltre all’uso della fibra, venne utilizzata molto anche come medicina, grazie alle sue caratteristiche chimiche, in Cina, Europa ed Asia.
Malgrado in Europa la droga più diffusa sia stata da sempre l’oppio, la cannabis venne coltivata per per molti usi tranne quello ludico  fin dal V sec a.C.

8000 a.C. Nella odierna Repubblica di Cina, il Taiwan si impiegava per fare tessuti vari.
6000 a.C. In Estremo Oriente si usano olio e semi di cannabis come alimenti.
4000 a.C. Sempre  nella terra del Sol Levante venne coltivata la canapa, per usarne la fibra.
2700 a.C. S. Nung documenta per la prima volta l’uso di  cannabis come medicina.
2000 a.C. – 1500 a.C. Nel subcontinente indiano la cannabis viene citata in alcuni trattati che trattano di magia, come l’Atharvaveda ed in altri testi della cultura Ayurvedica. Viene definita “pianta liberatrice dall’ansia”.
1550 a.C. Nella civiltà del Nilo, un papiro si descrive l’effetto di sette cento erbe medicinali, tra cui anche la marijuana.
600 a.C. La canapa viene utilizzata anche nell’Impero Assiro-Babilonese come cura contro la demoralizzazione.
550 a.C. Il vate Zoroastro include la canapa nel testo sacro della sua religione, il Zoroastrismo. È una delle piante più importanti che ci sia in quella religione, adoperata dai officianti.
450 a.C. Lo storiografo grecale Erodoto espone l’uso che gli Sciiti ne fanno durante esequie: usano dei vasi con pietre molto calde, lanciando i semi di canapa e respirando i fumi.
Nell’Antica Roma utilizzano la cannabis per costruire fili per rammendare le ferite.
Nel III secolo d.C Galeno insigne medico della Roma imperiale, considera l’ultilizzo della marijuana come palliativo contro il dolore.
400 d.C: Si coltiva cannabis nel Regno Unito per la prima volta.
1150 d.C. – I muslim danno vita a la prima cartiera d’Europa con carte a base di canapa, che verrà usata per i successivi centinaia di anni.
Negli ultimi anni del XII secolo, si crea un clima di terrore, a causa di tribunali dell’inquisizione, che proibisce l’uso in molti paesi d’Europa.
Tra il XV ed il XVI secolo si assiste ad un crescente accanimento contro la canapa, additata come sostanza demoniaca.
Anche il Papa Innocenzo III additava la cannabis come uno dei mali da estirpare nella sua società.

Questa disinformazione è andata avanti fino ai tempi odierni, facendo cadere nell’oblio una pianta che affonda le radici nella notte dei tempi.

martedì 12 gennaio 2016

Recensione Sour Diesel

Tipi di cannabis: Sour Diesel

Titolo: Sour Diesel
Tipo: Ibrido (sativa prevalentemente)
Da dove deriva:  Northern Lights x Skunk x Chemdawg



Mai sentito parlare di questo strain...dimmi di più!

Mi fa divertire scrivere su questo tipo di marijuana, in quanto è una delle mie predilette. Una delle varietà di cannabis sative più fumate di tutti i tempi. Se non lo conosci dovresti farti due domande.
Il tragitto genico della Sour Diesel è problematico da ricostruire, come d’altronde lo è per tutte gli strains più vecchie.
Alcuni credono che questo strain venga semplicemente da un fenotipo di Chemdawg che è leggermente differente e funge più come sativa in questa equazione.
La teoria più accreditata è quella secondo cui la Diesel originale sia il risultato di un incrocio tra Chemdawg X Skunk X Northern Lights. Da molti viene chiamata Sour D.: questo ibrido per la maggior parte sativa (90% sativa 10% indica). Deve il suo nome al tipico odore a metà di diesel e di agrumi.
Per quanto ne sappia, la Sour Diesel si può trovare solo sotto forma di clone, ed è spesso molto difficile da trovare. A causa della scarsezza di questo strain, ci sono molti ibridi che provano ad emulare la vera botta che ti da la Sour D. Alcune ci vanno anche vicino, ma non è la stessa cosa.

Aspetto ed odore

La Sour Diesel è una pianta sottile ed alta, che va bene sia per l’indoor sia per la coltivazione all’aperto. Il suo fogliame si scurisce diventando quasi viola quando è nelle ultime settimane di fioritura. Le cime mostrano comunemente pistilli colorati che vanno dal rosa all’arancione chiaro.
Tutte le Sour D che ho coltivato aveva un fusto robusto con rametti (da 5 a 10).
L’odore è molto potente, quasi travolgente, ed in qualche modo magnetico. Questo perché questo strain ha un profumo distinto, pungente, erbono, di diesel, e sa anche di limone, il tutto accoppiato ad un’eccitante esplosione di energia. Avendo la sativa come gene dominante, è giusto supporre che la Sour D. avrà un effetto prevalentemente sulla tua mente.

In definitiva: Giudizio finale!

La crescente popolarità della Sour Diesel non è un caso e non è più un fenomeno della Costa Est. Questo strain è uno dei più affascinanti nella storia della marijuana. Rende le cose divertenti ancora più buffe. A discapito della sua fama, la Sour Diesel rimane una delle migliori varietà di marijuana sul pianeta ed anche una delle mie preferite!